martedì 12 marzo 2024

1960: ma quanto era bella Brigitte Bardot!

Dominique Marceau, interpretata da una giovane Brigitte Bardot, è una ragazza di provincia liberata e la pecora nera della famiglia. Si trasferisce a Parigi con sua sorella, solo per finire sotto processo per l’orribile omicidio del suo giovane amante. L’uccisione è stata premeditata o è stata un delitto passionale?

La Vérité (1960), diretto da Henri-Georges Clouzot, esplora il mistero dietro questo omicidio. Dominique è accusata di aver ucciso Gilbert Tellier, un talentuoso e ambizioso direttore d’orchestra appena laureato al conservatorio. Le testimonianze degli amici di Gilbert, dei precedenti amanti di Dominique e di sua sorella Annie, una violinista studiosa fidanzata con Gilbert, dipingono gradualmente un quadro più sfumato delle personalità di Dominique e Gilbert e della loro relazione.

Il film solleva domande sulla passione, la vendetta, la disperazione e l’accidente. La difesa e l’accusa si scontrano, cercando di spiegare cosa sia davvero accaduto quella tragica notte. La verità si rivela più complessa delle eloquenti giustificazioni dei legali.

La Vérité” è un dramma coinvolgente che esplora le emozioni umane e le sfumature dei rapporti interpersonali, il tutto ambientato nella vivace Parigi degli anni '60.

Ecco due spezzoni del film (in bianco e nero ovviamente)


https://youtu.be/HFSjIHs23Uk


The Truth (1960) ORIGINAL TRAILER [HD 1080p] (youtube.com)

mercoledì 6 marzo 2024

Le elezioni americane del 1960

In questi giorni siamo nel pieno della campagna elettorale americana con il confronto acceso tra Trump e Biden. Lo stesso avvenno durante l'anno 1960 che rappresentarono un momento cruciale per la storia politca del Paese. Segnatevi questa data. 8 novembre 1960. Di fronte due figure di spicco: il vicepresidente repubblicano uscente, Richard Nixon, e il senatore democratico del Massachusetts, John Fitzgerald Kennedy.  Erano due mondi diversi a confronto (un po' come nel 2024). Kennedy, il primo presidente cattolico, riuscì a vincere con uno dei margini di voti più stretti nella storia delle elezioni statunitensi. La sua presidenza sarebbe durata fino al 22 novembre 1963, giorno del suo tragico assassinio a Dallas.

Ecco alcuni punti salienti delle elezioni del 1960:

Partecipazione di nuovi stati: Quest’anno segnò la partecipazione alle elezioni di Alaska e delle Hawaii, mentre Washington non partecipò per l’ultima volta.

Kennedy vs. Nixon: Entrambi i candidati erano carismatici e ben noti. Kennedy si concentrò sulla promozione dell’energia giovanile e del cambiamento, mentre Nixon sottolineò la sua esperienza come vicepresidente.

Dibattiti televisivi storici: Queste elezioni furono le prime a presentare dibattiti televisivi tra i candidati, trasmessi in diretta e raggiunsero milioni di spettatori. Il primo di questi, tenutosi il 26 settembre 1960, fu particolarmente significativo e segnò un vero e proprio punto di svolta nella politica americana e nella gestione delle campagne elettorili future. Kennedy apparve sicuro e carismatico e con la sua eloquenza e stile persuasivo, sfruttò al meglio la televisione. Nixon, al contrario, sembrava stanco e sudato. 

Risultati finali: Kennedy ottenne 34.220.984 voti (49,72%), mentre Nixon ricevette 34.108.157 voti (49,55%). Tuttavia, Kennedy conquistò 303 voti che lo portarono alla Presidenza.

Ecco in sintesi il manifesto politco di JFK.

Nuova frontiera: Kennedy introdusse il concetto di “New Frontier” (Nuova Frontiera). Questo rappresentava la sua visione di un’America progressista, in cui l’innovazione scientifica e tecnologica avrebbe guidato il paese verso nuovi orizzonti. La Nuova Frontiera si concentrava su investimenti nell’istruzione, nella ricerca spaziale e nella lotta alla povertà.

Promozione dei diritti civili: Kennedy si impegnò a combattere la discriminazione razziale e a promuovere i diritti civili. Questo fu particolarmente significativo nel contesto dell’era dei movimenti per i diritti civili degli anni '60.

Crisa economica: Kennedy affrontò la recessione economica e promosse politiche per stimolare la crescita economica, creare posti di lavoro e migliorare il benessere della classe media.

Politica estera: Kennedy si concentrò sulla guerra fredda e sulla competizione con l’Unione Sovietica. Promosse l’aumento delle spese militari, lo sviluppo di armi nucleari e la corsa allo spazio.

Carisma e ottimismo: JFK era noto per il suo carisma, il suo discorso eloquente e la sua fiducia nel futuro. Il suo manifesto politico rifletteva questo ottimismo e la sua convinzione che gli Stati Uniti potessero affrontare le sfide con successo.


lunedì 4 marzo 2024

La famiglia reale inglese nel 1960

In queste settimane la famiglia reale inglese non sta attraversando un buon periodo. Dopo il misterioso ricovero della Principessa Kate, il tumore alla prostata del Re Carlo III, anche la regina Camilla si è presa una pausa dagli impegni istituzionali. 

Ma come se la passavano i Windsor nell'anno 1960? Due gli avvenimenti che hanno caratterizzato l'anno: 

il 16 febbraio nasce Andrea (il nome completo è Andrew Albert Christian Edward) a Buckingham Palace, poi nominato Duca di York. E' il terzogenito della Regina Elisabetta e oggi l'ottavo nella linea di successione al trono. Dopo le accuse di abuso sessuale e i controversi legami con il finanziere Jeffrey Epstein, il Principe Andrea ha perso molte delle sue prerogative reali e la sua presenza ai doveri pubblici e agli eventi ufficiali di casa Windsor si è notevolmente ridotta. Una curiosità: il principe Andrea così come il fratello ultimogenito Edward sono i primi figli maschi nati da un monarca regnante dai tempi della Regina Vittoria (1819-1901)

il 6 maggio si sposa la Principessa Margaret, sorella della Regina Elisabetta. Lo sposo era Antony Armstrong-Jones, un fotografo senza sangue blu, aspetto che destò molto scalpore "a Palazzo". Il "fotografo più fotografato del mondo" così lo definì la stampa per la sua presenza costante sui media. Sicuramente fu un matrimonio trasgressivo per l'epoca. Il lato glamour e "borghese" dello sposo contaminarono le tradizioni ferree della Principessa Margaret che si lasciò coinvolgere da eventi mondani, dalla curiosità degli inglese e dalla sfumature intriganti della vita di corte. Il matrimonio terminò nel 1978 con il divorzio. Sicuramente la principessa Margaret fu una precursore di quello che avvenne poi con il matrimonio del Principe Carlo e la borghese Diana e più recentemente tra il Principe William e Catherine (Kate) Middleton


  


mercoledì 28 febbraio 2024

Sardegna. oggi la Todde ma nel 1960 era Presidente Efisio Corrias

Pochi giorni fa si sono tenute le elezioni regionali in Sardegna dove è stata eletta Alesandra Todde, prima donna Presidente della Regione.

Ma nel 1960 era Presidente della Regione Efisio Corrias.

Nato a Bagno di Romagna il 31 maggio 1911 e scomparso a Cagliari il 15 gennaio 2007, è stato un valoroso carabiniere, figura di spicco nella politica e nel panorama sportivo italiano. Pur essendo nativo della Romagna, dove suo padre prestava servizio, gran parte della sua vita la trascorse in Sardegna, regione nella quale sviluppò la sua fervente attività politica.

Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, Corrias assunse importanti incarichi, seguendo le orme di un suo predecessore Alfredo Corrias. Ricoprì il ruolo di presidente del consiglio regionale della Sardegna e fu eletto presidente della regione per ben 8 anni, distribuiti in 3 legislature. Inoltre, fu senatore durante la V Legislatura. Da notare però che il Presidente della Regione non era eletto dai cittadini come oggi, ma dai Consiglieri Regionali.

Efisio Corrias fu il presidente regionale che detenne l'incarico per il periodo più lungo, guadagnandosi il titolo di "presidente della rinascita". Durante il suo mandato, nel 1962, riuscì a ottenere l'approvazione del piano straordinario da parte del parlamento, segnando un importante passo avanti per la regione. Dal 5 giugno 1968 al 24 maggio 1972 ricoprì la senatore della Repubblica.

Oltre ai suoi ruoli istituzionali, Corrias fu anche presidente del Credito Industriale Sardo, contribuendo significativamente allo sviluppo economico della regione, e ricoprì la carica di presidente del Cagliari Calcio negli anni in cui la squadra ottenne lo scudetto (Campionato 1969/70).

La sua morte, avvenuta a Cagliari nel gennaio 2007, ha rappresentato la fine di una figura di rilievo nella storia politica e sportiva italiana.

mercoledì 14 febbraio 2024

Il Molise non esiste

E' vero, nel 1960 il Molise non esisteva. Nel 1948 era stata istituita la Regione Abruzzo e Molise. Quest'ultima aveva sì un capoluogo, Campobasso, ma rispondeva formalmente alla cittadina aquilana.

Solo il 27 dicembre 1963, venne formalmente riconosciuta Regione come distaccamento della provincia di Campobasso (la provincia di Isernia venne creata successivamente). Quindi si può ben dire che nel 1960 il Molise non esisteva.


giovedì 1 febbraio 2024

Il Dhaulagiri è il nome di un Ottomila, scalato per la prima volta nel maggio 1960

 Il Dhaulagiri, la settima vetta più elevata del mondo, è rinomato per la sua maestosità e la sua sfida estrema nell'arrampicata, rappresentando una delle montagne più difficili e pericolose da scalare. Per i nepalesi, la sua cima è considerata come un castello bianco che si erge sopra le nuvole, e il nome stesso  significa "Montagna bianca" o "splendente". La montagna si trova in Nepal nella catena dell'Himalaya ed è alta 8.167 metri. Una curiosità. è la cima più alta situata interamente all'interno di un unico paese. Come tanti massicci anche il Dhaulagiri è composto da più cime, ben 10  (per gli appassionati, queste sono le coordinate Coordinate: 28° 41′ 54″ N, 83° 29′ 15″ E).

La sua fama è dovuta in parte alle avverse condizioni meteorologiche che lo caratterizzano. Il massiccio del Dhaulagiri è spesso colpito da tempeste e valanghe. Non sorprende, quindi, che negli anni Cinquanta fa rappresentasse una delle ultime sfide tra le vette oltre gli 8.000 metri ancora da conquistare.

La storia epica della conquista del Dhaulagiri inizia nel 1960, quando l'alpinista svizzero Max Eiselin radunò un team di 16 esperti alpinisti. Tra i membri erano presenti diverse nazionalità. La spedizione comprendeva: il leader Max Eiselin, Albin Schelbert, Ernst Forrer, Michel Vaucher, Hugo Weber e Jean-Jacques Roussi dalla Svizzera; i polacchi Adam Skoczylas e il dottor Georg Hajdukiewicz; il cameraman Norman Dyhrenfurth dagli Stati Uniti; lo scalatore di punta Kurt Diemberger dall’Austria e Peter Diener dalla Germania.

La spedizioni scelte un modo nuovo per avvicinarsi alla vetta utilizzando un aereo per atterrare su un ghiacciaio e poi lanciare l'assalto finale alla cima. Tuttavia, l'imprevisto si presentò quando l'aereo "Yeti" si schiantò sul ghiacciaio il 5 maggio. Nonostante nessun membro rimase ferito, la squadra si divise in tre gruppi isolati geograficamente. Il piano prevedeva l'ascesa dalla cresta nord-est che presenta un percorso più "dolce" rispetto al contrafforte Pera sulla parte Nord, con ben 6 campi base.  

Kurt Diemberger si trovò nel gruppo più vicino alla vetta e, nonostante le avverse condizioni atmosferiche, la sua determinazione e quella del suo team li portarono a compiere una scalata senza precedenti. Il 13 maggio 1960, dopo giorni di resilienza e un incredibile sforzo senza l'uso di ossigeno, in 4 ore Diemberger e il suo gruppo composto da Albin Sherbert, Ernst Forrer e Peter Diener, insieme agli sherpa Nawang Dorje e Nima Dorje, raggiunsero la vetta del Dhaulagiri piantando le classiche bandierine. Il cielo, prima minacciato da bufere di neve, si schiarì, consegnando loro la gioia, la soddisfazione e la consapevolezza di aver scritto una pagina leggendaria nella storia dell'alpinismo.


Fonti. 

Dhaulagiri I - 1 - Sherpa (sherpa-gate.com)



martedì 29 agosto 2023

Coinvolgi 43 donne e scatti una fotografia che rimane nella storia

Nel 1960, il fotoreporter Ormond Gigli riunì 43 donne, le vestì con abiti raffinati e colorati e le collocò in 41 finestre sulla facciata di un elegante palazzo di New York. 

All'epoca, Gigli lavorava in uno studio sulla East 58th Street, nel cuore di Manhattan. Dall'altra parte della strada si trovava una serie di case a schiera, destinate alla demolizione.

Intenzionato a catturare la bellezza di quegli edifici prima che sparissero per sempre, l'artista si mise al lavoro per creare l'immagine perfetta per commemorare il quartiere che aveva imparato ad amare così bene. Tutte le modelle in foto si presentarono come volontarie poiché Gigli non aveva denaro a sufficienza per pagarle e tra esse figuravano anche la moglie del fotografo e quella del supervisore alla demolizione. Il risultato fu un vero capolavoro che lascia allo spettatore più soluzioni per essere apprezzato: lo si può infatti ammirare nel suo complesso, come una composizione ritmica di colori e forme; oppure si è attratti dall'esplorazione delle sue varie parti, in cui ogni donna presenta un punto diverso dell'interessante storia.

(Fonte: Le fotografie che hanno fatto la storia).



Cappello vintage

 Questo cappello creato da Adolfo Sardina, stilista cubano, per Emme rappresenta molto bene lo stile dell’anno 1960: creatività, uso abbondante di materiali è uno stile unico.



domenica 6 agosto 2023

Le olive Saclà e il Martini

Nei giorni scorsi è mancato Lorenzo Ercole, Cavaliere del Lavoro e imprenditore astigiano che aveva ereditato l’azienda fondata padre, Secondo Ercole. Che cosa produceva? Le famose olive Saclà nate proprio nel 1960 con l’introduzione del tappo americano twist ai barattoli di vetro. Oggi l’azienda è giunta alla terza generazione con alla guida la figlia Chiara, Amministratore Delegato di un gruppo con 250 dipendenti, 140 milioni di fatturato che esporta il 50% della produzione in 70 paesi. Lorenzo Ercole ricopriva la carica di Presidente.


martedì 6 giugno 2023

Hit parade i dischi più venduti nel 1960

Sembra che negli USA stia tornando di moda la”cassetta”. In effetti come è tornato di moda il vinile, adesso è il turno dell’audiocassetta, comoda da trasportare e in grado di registrare le compilation più strane che neanche Spotify è in grado selezionare..

Ma quale era la classifica dei dischi più venduti nel 1960?

Sicuramente la parte del leone la fanno i cantanti italiani. La “contaminazione” della musica e dei gruppi inglesi non era ancora esplosa completamente.

Top di classifica sicuramente “Il cielo in una stanza” cantata da Mina ma composta da un emergente Gino Paoli è ancora oggi mixata alla radio. Poi Umberto Bindi con “Il nostro concerto”, poi Peppino di Capri con la versione italiana di “No arm can ever hold you” dal titolo “Nessuno al mondo”.

https://youtu.be/UArWVllS0Ro Il cielo in una stanza di Mina

https://youtu.be/GG6yKgg3-WM Il nostro concerto di Umberto Bindi


1960: ma quanto era bella Brigitte Bardot!

Dominique Marceau, interpretata da una giovane Brigitte Bardot , è una ragazza di provincia liberata e la pecora nera della famiglia. Si tr...