domenica 26 luglio 2020

CCCP vince i primi campionati europei del 1960

Quest’anno si sarebbero dovuti giocare i campionati europei che si tengono, come tradizione, ogni 4 anni. Ma l’epidemia di Covid-19 ha cambiato i programmi. La prima squadra che ha vinto la competizione europea è stata la Russia che all’epoca aveva scritto sulle maglie la sigla CCCP (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche - URSS - che in cirillico si abbrevia con CCCP). Erano i tempi della Guerra fredda e della contrapposizione tra Usa e URSS ed esisteva ancora la Jugoslavia con il maresciallo Tito. La fase finale si giocò in Francia dal 6 al 10 luglio 1960 e a contendersi il titolo furono proprio la Russia e la Jugoslavia. Vinse per 2 a 1 con un Golden gol segnato ai tempi supplementari lo squadrone sovietico, portandosi a casa l’unico titolo finora conquistato.

sabato 18 luglio 2020

5 gennaio 1960: il disastro ferroviario di Monza

Apocalittica la visione del disastro ferroviario avvenuto martedì 5 gennaio 1960, in città, alla vigilia di una tragica Epifania. Quando gli abitanti della zona (l’ex passaggio a livello di viale Libertà ove era in costruzione il sottopassaggio stradale in conseguenza del quale era stato eretto un provvisorio ponte di ferro) alle ore 8 sono trasaliti nelle loro case per aver avvertito come delle scosse di terremoto, la sciagura si era già compiuta. Poi l’orribile scena, per l’avvenuto deragliamento del diretto Sondrio-Milano che trasportava operai e studenti alle rispettive Apocalittica la visione del disastro ferroviario avvenuto martedì 5 gennaio 1960, in città, alla vigilia di una tragica Epifania. Quando gli abitanti della zona (l’ex passaggio a livello di viale Libertà ove era in costruzione il sottopassaggio stradale in conseguenza del quale era stato eretto un provvisorio ponte di ferro) alle ore 8 sono trasaliti nelle loro case per aver avvertito come delle scosse di terremoto, la sciagura si era già compiuta. Poi l’orribile scena, per l’avvenuto deragliamento del diretto Sondrio-Milano che trasportava operai e studenti alle rispettive destinazioni....

Ce lo ricorda un commovente articolo di Giancarlo Nava giornalista monzese de Il CIttadino.

Leggi l'articolo completo

mercoledì 15 luglio 2020

“Cleo dalle 5 alle 7”. Agnès Varda e i sessant’anni di un film che non passa mai di moda

Oggi voglio riprendere un articolo pubblicato nella sezione Eppen de L'Eco di Bergamo.
Parla di un film "Cleo dalle 5 alle 7" della regista belga Agnès Varda. 

Il film è uscito nelle sale nel #1960. Dalle 5 alle 7 (in realtà l’ora e mezza di durata del film porta la storia a concludersi circa alle 6:30) sono le due ore d’attesa che una giovane e bella cantante di successo parigina, Cleo appunto, deve aspettare per sapere gli esiti di un importante esame medico. Frivola, gaudente, narcisista e fino a quel momento spensierata, la protagonista durante questo breve tempo attraversa diversi stati d’animo – disperazione, sconforto, angoscia e poi leggerezza, svagamento, lucidità – fino a raggiungere un’inaspettata consapevolezza e una maturazione completamente nuova. 
Nel mezzo impegni, fugaci appuntamenti, corse in tassì, passeggiate, shopping e un incontro che le cambia la vita.

Qui sotto il link all'articolo completo scritto da Lorenzo Rossi.


mercoledì 8 luglio 2020

C’è un libro che si intitola “1960”. Lo ha scritto Leonardo Colombati ed. Mondadori

Ecco come viene presentato il libro “È il 25 agosto 1960. A Roma è in pieno svolgimento la cerimonia d’apertura della XVII Olimpiade: quella destinata a essere ricordata per Cassius Clay e Livio Berruti, Wilma Rudolph e Abebe Bikila. Sotto gli occhi dei capi di Stato di tutto il mondo, nel nuovo stadio sfilano gli atleti: “intere generazioni di estati hanno atteso compiacenti l’arrivo di quella divina policromia”. Ma in quegli stessi giorni, non sono solo le delicate questioni di politica internazionale – che ogni Olimpiade si porta dietro – a preoccupare i Servizi segreti italiani: si è infatti diffusa sempre più insistente la voce che sia in preparazione un colpo di Stato che dovrebbe prendere le mosse dal rapimento del presidente della Repubblica, Gronchi. Per le indagini del caso, il generale De Lorenzo attiva uno dei suoi uomini migliori, il tenente colonnello Agostino Savio, distaccato presso la compagnia telefonica con il compito di intercettare le chiamate del maggiore Meneguzzer, anche lui agente del SIFAR, probabilmente coinvolto nel tentativo di golpe. Agostino si servirà a sua volta di un impiegato della compagnia telefonica, Gianni Negri, inconsapevole “spia” a cui è stato ufficialmente demandato il compito di intercettare e interpretare i bisogni di una nuova e interessantissima categoria di potenziali consumatori: i giovani. Tra questi – guarda caso – c’è anche Olimpia, figlia del maggiore Meneguzzer, adolescente incantatrice, intorno al cui fascino ruotano tutti i protagonisti del romanzo. Una perfetta ricostruzione storica e la capacità quasi cinematografica di restituire la realtà del passato attraverso un filtro che la rende vicinissima si uniscono in queste pagine a una vivacissima invenzione romanzesca e a un afflato epico, facendo di 1960 il grande affresco di un’epoca e al tempo stesso un thriller incalzante e terribile. Contaminando i personaggi reali (su tutti lo scrittore John Fante, giunto in città per scrivere una sceneggiatura per De Laurentiis e invischiato suo malgrado in una vicenda di spionaggio) con quelli, non meno autentici, di finzione (porporati e diplomatici, attricette e principesse russe, spie e voyeur, incalliti torturatori e misteriosi “grandi vecchi”), Colombati costruisce un vasto organismo narrativo che dà vita a uno straordinario omaggio a Roma, città “nera” e vischiosa ma anche di struggente bellezza, al culmine del boom economico e della dolce via”.
Io l’ho acquistato su Amazon. 

martedì 7 luglio 2020

96, 60, 96: le misure di Miss Italia 1960

L’11 settembre è una data che tutti noi ricordiamo perché ci riporta all’attentato delle Torri Gemelli. Però nel 1060 si tenne a Salsomaggiore Terme la finale di Miss Italia. Tra le concorrenti le giovanissime Ombretta Colli e Stefania Sandrelli. Vinse Layla Rigazzi, una ragazza di Mortara (PV) che aveva compiuto da pochi mesi i diciotto anni (attenzione solo nel 1975 la maggiore età passa dai 21 ai 18 anni...). 
Volete sapere le misure? 96, 60, 96.

Una curiosità: sua sorella Alba vinse il Concorso di Miss Italia nel 1965. 

Ecco il servizio televisivo della Settimana INCOM

domenica 5 luglio 2020

La Fossa delle Marianne: 10.916 metri di profondità

Il 23 gennaio 1960 il batiscafo #Trieste II scese a 10.916 metri di profondità sul fondo della Fossa delle Marianne nell’Oceano Pacifico, la più profonda depressione oceanica situata tra Giappone, Filippine e Nuova Guinea. A quella profondità si hanno 200.000 tonnellate di pressione. Il record fu soltanto eguagliato 52 anni dopo dal regista canadese James Cameron (quello di Titanic e Avatar). 

A bordo del batiscafo dell'US Navy c'erano il Tenente di Vascello Don Walsh e il mitico oceanografo Jacques Piccard.

Ecco cosa disse Piccard: “Il fondo è di un fango bianco-grigio…vedevamo attraverso l’oblò di plexiglass accendendo i fari. L’acqua era limpidissima, la temperatura era di 3.5°C, invece all’interno del batiscafo vi erano 8–10°. Rimanemmo sul fondo venti minuti. Fummo inoltre straordinariamente fortunati perché potemmo vedere due animali, un gambero e una specie di sogliola.”

1960: ma quanto era bella Brigitte Bardot!

Dominique Marceau, interpretata da una giovane Brigitte Bardot , è una ragazza di provincia liberata e la pecora nera della famiglia. Si tr...