mercoledì 28 febbraio 2024

Sardegna. oggi la Todde ma nel 1960 era Presidente Efisio Corrias

Pochi giorni fa si sono tenute le elezioni regionali in Sardegna dove è stata eletta Alesandra Todde, prima donna Presidente della Regione.

Ma nel 1960 era Presidente della Regione Efisio Corrias.

Nato a Bagno di Romagna il 31 maggio 1911 e scomparso a Cagliari il 15 gennaio 2007, è stato un valoroso carabiniere, figura di spicco nella politica e nel panorama sportivo italiano. Pur essendo nativo della Romagna, dove suo padre prestava servizio, gran parte della sua vita la trascorse in Sardegna, regione nella quale sviluppò la sua fervente attività politica.

Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, Corrias assunse importanti incarichi, seguendo le orme di un suo predecessore Alfredo Corrias. Ricoprì il ruolo di presidente del consiglio regionale della Sardegna e fu eletto presidente della regione per ben 8 anni, distribuiti in 3 legislature. Inoltre, fu senatore durante la V Legislatura. Da notare però che il Presidente della Regione non era eletto dai cittadini come oggi, ma dai Consiglieri Regionali.

Efisio Corrias fu il presidente regionale che detenne l'incarico per il periodo più lungo, guadagnandosi il titolo di "presidente della rinascita". Durante il suo mandato, nel 1962, riuscì a ottenere l'approvazione del piano straordinario da parte del parlamento, segnando un importante passo avanti per la regione. Dal 5 giugno 1968 al 24 maggio 1972 ricoprì la senatore della Repubblica.

Oltre ai suoi ruoli istituzionali, Corrias fu anche presidente del Credito Industriale Sardo, contribuendo significativamente allo sviluppo economico della regione, e ricoprì la carica di presidente del Cagliari Calcio negli anni in cui la squadra ottenne lo scudetto (Campionato 1969/70).

La sua morte, avvenuta a Cagliari nel gennaio 2007, ha rappresentato la fine di una figura di rilievo nella storia politica e sportiva italiana.

mercoledì 14 febbraio 2024

Il Molise non esiste

E' vero, nel 1960 il Molise non esisteva. Nel 1948 era stata istituita la Regione Abruzzo e Molise. Quest'ultima aveva sì un capoluogo, Campobasso, ma rispondeva formalmente alla cittadina aquilana.

Solo il 27 dicembre 1963, venne formalmente riconosciuta Regione come distaccamento della provincia di Campobasso (la provincia di Isernia venne creata successivamente). Quindi si può ben dire che nel 1960 il Molise non esisteva.


giovedì 1 febbraio 2024

Il Dhaulagiri è il nome di un Ottomila, scalato per la prima volta nel maggio 1960

 Il Dhaulagiri, la settima vetta più elevata del mondo, è rinomato per la sua maestosità e la sua sfida estrema nell'arrampicata, rappresentando una delle montagne più difficili e pericolose da scalare. Per i nepalesi, la sua cima è considerata come un castello bianco che si erge sopra le nuvole, e il nome stesso  significa "Montagna bianca" o "splendente". La montagna si trova in Nepal nella catena dell'Himalaya ed è alta 8.167 metri. Una curiosità. è la cima più alta situata interamente all'interno di un unico paese. Come tanti massicci anche il Dhaulagiri è composto da più cime, ben 10  (per gli appassionati, queste sono le coordinate Coordinate: 28° 41′ 54″ N, 83° 29′ 15″ E).

La sua fama è dovuta in parte alle avverse condizioni meteorologiche che lo caratterizzano. Il massiccio del Dhaulagiri è spesso colpito da tempeste e valanghe. Non sorprende, quindi, che negli anni Cinquanta fa rappresentasse una delle ultime sfide tra le vette oltre gli 8.000 metri ancora da conquistare.

La storia epica della conquista del Dhaulagiri inizia nel 1960, quando l'alpinista svizzero Max Eiselin radunò un team di 16 esperti alpinisti. Tra i membri erano presenti diverse nazionalità. La spedizione comprendeva: il leader Max Eiselin, Albin Schelbert, Ernst Forrer, Michel Vaucher, Hugo Weber e Jean-Jacques Roussi dalla Svizzera; i polacchi Adam Skoczylas e il dottor Georg Hajdukiewicz; il cameraman Norman Dyhrenfurth dagli Stati Uniti; lo scalatore di punta Kurt Diemberger dall’Austria e Peter Diener dalla Germania.

La spedizioni scelte un modo nuovo per avvicinarsi alla vetta utilizzando un aereo per atterrare su un ghiacciaio e poi lanciare l'assalto finale alla cima. Tuttavia, l'imprevisto si presentò quando l'aereo "Yeti" si schiantò sul ghiacciaio il 5 maggio. Nonostante nessun membro rimase ferito, la squadra si divise in tre gruppi isolati geograficamente. Il piano prevedeva l'ascesa dalla cresta nord-est che presenta un percorso più "dolce" rispetto al contrafforte Pera sulla parte Nord, con ben 6 campi base.  

Kurt Diemberger si trovò nel gruppo più vicino alla vetta e, nonostante le avverse condizioni atmosferiche, la sua determinazione e quella del suo team li portarono a compiere una scalata senza precedenti. Il 13 maggio 1960, dopo giorni di resilienza e un incredibile sforzo senza l'uso di ossigeno, in 4 ore Diemberger e il suo gruppo composto da Albin Sherbert, Ernst Forrer e Peter Diener, insieme agli sherpa Nawang Dorje e Nima Dorje, raggiunsero la vetta del Dhaulagiri piantando le classiche bandierine. Il cielo, prima minacciato da bufere di neve, si schiarì, consegnando loro la gioia, la soddisfazione e la consapevolezza di aver scritto una pagina leggendaria nella storia dell'alpinismo.


Fonti. 

Dhaulagiri I - 1 - Sherpa (sherpa-gate.com)



1960: ma quanto era bella Brigitte Bardot!

Dominique Marceau, interpretata da una giovane Brigitte Bardot , è una ragazza di provincia liberata e la pecora nera della famiglia. Si tr...