venerdì 30 settembre 2022

Eravamo giovani e incoscienti: la storia del ciclista Laurent Fignon

Mi chiamo Laurent Patrick Fignon e sono nato a Parigi venerdì 12 agosto 1960, alle 3 e 10 del mattino. All’ospedale Bretonneau, ai piedi della collina di Montmartre. 3 chili e 200 grammi per 52 centimetri: tutto nella normalità.

In quegli anni, anche nelle strade delle nostre grandi città, tutti, con orgoglio, correvano dietro alla velocità, diventata un valore condiviso, un’aspirazione popolare, una prova di libertà.

Renault, Citroën e Peugeot facevano a gara a sfornare prodotti motorizzati che offrivano alle coppie “moderne” la grande emozione della strada e della fuga. Andare veloce, sempre più veloce. Così di fretta, che anche mia madre fu travolta dalla velocità. Sono venuto al mondo un mese prima della data prevista. Dovevo nascere a metà settembre, ma era metà agosto. I miei genitori non sapevano che il calendario ciclistico in questo periodo dell’anno è particolarmente sguarnito...

Non ricordo i primi tre anni della mia vita a Parigi, in rue Davy, nel 17° arrondissement. Nel 1963, i miei genitori si trasferirono a Tournan-en-Brie, nel Seine-et-Marne. Vivevamo a 35 ì chilometri a Est della capitale, in quella che oggi è conosciuta come la Grande Banlieue. Ma bisogna guardare ad allora, agli anni Sessanta: il Seine-et-Marne era campagna. Campagna vera.

I miei genitori avevano affittato un appartamento in un palazzo di quattro piani. Vivevamo al terzo. Non c’era un ascensore. Ma mi bastava scendere le scale ed ero in mezzo alla natura. A cento metri, boschi e campi erano lì che mi aspettavano. Con i miei amici costruivamo capanne, poi le demolivano e poi le ricostruivamo di nuovo. Le giornate non finivano mai. Quando era ora di mangiare, mia madre mi chiamava dalla finestra. Quasi sempre doveva armarsi di santa pazienza. Avevo sempre qualcosa da fare. Ero sempre in giro. Battevo la foresta a palmo a palmo. Felice di essere libero. Crescevo col gusto dell’avventura e dell’indipendenza.

Da Laurent Fignon, Eravamo giovani e incoscienti, Pagine Alvento, Mulatero Editore



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