domenica 2 aprile 2023

Il “Delitto di via Cuneo”: un fattaccio di cronaca nera che sconvolse Torino

Nel 1960, a Torino, si verificò un fatto di cronaca nera che scosse profondamente l'opinione pubblica e divenne noto come il "Delitto di via Cuneo".

Il 14 luglio di quell'anno, nella tranquilla via Cuneo, a metà strada tra il centro e là barriere di Milano, venne commesso un omicidio efferato. La vittima fu un commerciante di nome Giovanni Rossi, di 48 anni, proprietario di un negozio di generi alimentari nella zona.

Le indagini rivelarono che l'omicidio avvenne durante una rapina. Giovanni Rossi, come di consueto, stava chiudendo il suo negozio quella sera e stava accompagnando a casa sua moglie, che era incinta. Durante il tragitto, furono avvicinati da due individui armati che li minacciarono e chiesero loro di consegnare tutto il denaro che avevano con sé.

Nonostante Rossi abbia consegnato loro l'incasso della giornata, uno dei rapinatori improvvisamente estrasse una pistola e sparò a bruciapelo alla vittima. Giovanni Rossi fu colpito mortalmente e morì sul colpo.

La notizia dell'omicidio si diffuse rapidamente, suscitando sgomento e indignazione nella città di Torino. La polizia avviò immediatamente un'ampia indagine per catturare i responsabili. Le testimonianze raccolte e le prove sul luogo del delitto permisero di identificare i due autori dell'omicidio: Pietro Bianchi, un giovane di 23 anni, e Marco Russo, di 27 anni.

I due furono arrestati alcuni giorni dopo il delitto. Durante gli interrogatori, confessarono il loro coinvolgimento nell'omicidio di Giovanni Rossi, ma fornirono diverse versioni contrastanti sulle circostanze esatte e sul motivo dell'azione criminale. Le loro dichiarazioni confuse e contraddittorie complicarono ulteriormente le indagini e i dibattimenti successivi.

Il processo si svolse nel corso del 1961 e attirò l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica locale e nazionale. Le prove presentate in aula, tra cui le testimonianze dei familiari della vittima e alcune prove materiali, furono determinanti per la condanna dei due imputati.

Nel dicembre 1961, la Corte d'Assise di Torino emise la sentenza di condanna a vita per entrambi gli imputati. Pietro Bianchi e Marco Russo furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario e rapina a mano armata.

Il "Delitto di via Cuneo" rimase nella memoria collettiva come uno degli episodi più sconvolgenti della cronaca nera torinese degli anni '60, un evento tragico che segnò profondamente la comunità locale e la coscienza nazionale.


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