domenica 22 maggio 2022

Tra glamour e sport: il 1960 consacra Alitalia

Il 1960 fu spettacolare per Alitalia. Ancora oggi è considerato l’anno che segnò la definitiva affermazione della compagnia, diventata anche il vettore ufficiale delle Olimpiadi di Roma – una manifestazione internazionale con storia, prestigio e moda visto che nella Capitale si assisteva all’affermarsi di una seconda Hollywood. Sempre nello stesso anno i Vickers Viscount 745D vennero affiancati dall’entrata in servizio dei primi aerei a reazione della flotta: Douglas DC-8 e il Caravelle della Sud Aviation Caravelle. (Fonte https://www.formulapassion.it/passione-passioni/aerei/gli-aerei-di-alitalia-dal-1947-primi-25-anni-crescita-277489.html

domenica 8 maggio 2022

Pioggia e devastazioni in Toscana nel settembre 1960.

Un violento nubifragio interessò dalle ore 6 alle ore 14 del giorno 5 Settembre 1960 la zona compresa all’incirca tra Follonica, Monterotondo Marittimo, la valle del torrente Feccia, nel Senese, e Roccatederighi;  il centro di maggiore piovosità fu la zona del Poggio di Montieri e le precipitazioni interessarono i bacini idrografici dei fiumi Cecina, Cornia, Pecora, Bruna e Merse.

Le pioggia totale, comprese le deboli precipitazioni antecedenti e posteriori al nubifragio, misurata nella stazione di Boccheggiano, fu di 345 mm, in quella di Montebamboli di 353 mm ed in quella di Chiusdino di 295 mm.
I fiumi si ingrossarono rapidamente e la conseguente alluvione provocò ingentissimi danni; il Pecora asportò la scarpata ferroviaria tra Follonica e Scarlino ed il fiume Bruna provocò il crollo di due ponti sulle strade provinciali che portavano a Ribolla.

L’altezza idrometrica di quest’ultimo corso d’acqua, rilevata alla stazione idrografica di Lepri, arrivò ai 5,18 m (altezza massima mai raggiunta da questo fiume), con una portata di 460 metri cubi al secondo; per fare un paragone, durante la piena della grande alluvione del 4 Novembre 1966 il livello raggiunto fu di 3,84 m e la portata di 274 metri cubi al secondo.
L’alluvione del 5 Settembre arrecò notevolissimi danni al territorio di Ribolla; le fotografie allegate testimoniano la distruzione del ponte stradale sul fiume Bruna nei pressi del Podere Muccaia sulla strada provinciale che allora portava alla stazione ferroviaria di Giuncarico e che, attualmente, porta anche alla strada statale Aurelia.
Nella prima fotografia, ripresa dalla sinistra dell’alveo fluviale, poco più a valle del Podere Muccaia, si nota il ponte ormai crollato che, spinto dalla fortissima corrente, va quasi ad urtare il parallelo ponte ferroviario che da quasi due anni era ormai in disuso, dopo la chiusura della miniera di Ribolla.
La seconda fotografia scattata dalla riva destra, dalla parte della cava de La Bartolina, documenta più ampiamente la portata della piena;  in lontananza, quasi al centro, si scorge il castello del pozzo minerario di Camorra, a sinistra, sopra la casetta, il castello del pozzo 10.
Alla baracca, vicinissima al ponte ferroviario, alla destra delle due persone isolate che assistono all’evento, si fermavano per rifornirsi di acqua le locomotive che da Ribolla portavano i vagoni carichi di lignite alla stazione di Giuncarico; questo ponte resse bene alla piena, ma, ormai inutile, fu abbattuto alcuni anni dopo e di esso non restano che poche tracce, pochi metri a valle del nuovo ponte stradale. (Fonte http://www.ribollastory.net/alluvione60.html.html).

1960: ma quanto era bella Brigitte Bardot!

Dominique Marceau, interpretata da una giovane Brigitte Bardot , è una ragazza di provincia liberata e la pecora nera della famiglia. Si tr...