Il blog propone notizie e curiosità del 1960, l'anno in cui sono nato. E’ stato l’anno delle Olimpiadi di #Roma, della Dolce Vita, del Governo Tambroni, della discesa nella Fossa delle Marianne nel Pacifico e dei #Flintstones. Un luogo per i curiosi, per gli appassionati di storia e per chi è nato nel 1960. Ma è soprattutto un omaggio al concetto di memoria, perché non si dimentichi quello che è stato e perché ci serva da guida per quello che sarà. Alberto Ghisalberti. @il_1960 su Twitter
lunedì 29 giugno 2020
Genova 30 giugno 1960: una data carica di significato da ricordare
giovedì 25 giugno 2020
Cosa facevano i Beatles nel 1960?
domenica 21 giugno 2020
La Provincia di Bergamo
Partito | Voti | % | Seggi |
DC | 250.735 | 64,06 | 20 |
PSI | 40.020 | 10,25 | 3 |
PCI | 35.556 | 9,10 | 3 |
PRI e PSDI | 24.447 | 6,24 | 2 |
MSI | 12.483 | 3,18 | 1 |
PDIUM (Monarchici) | 6.982 | 1,76 | |
PLI | 14.788 | 3,77 | 1 |
MARP | 6.425 | 1,64 |
sabato 20 giugno 2020
"Wilma dammi la clava"
venerdì 12 giugno 2020
Concistoro con il primo Cardinale di colore
mercoledì 10 giugno 2020
Che tempo fa? Nel 1960
Vostok è una base russa nell’Antartico ed è la località più fredda al mondo. Nella seconda decade di marzo 2020 si sono raggiunti i -75,3 gradi. Il precedente record per lo stesso periodo si registrò nel #1960 con -75 gradi.
Anche in Italia si registrò un'ondata di gelo nel mese di gennaio #1960 a causa di un anticiclone che si allungava fino al Polo Nord a partire dal 7 gennaio a cui seguì una nuova discesa del freddo questa volta dalla Bielorussia con neve lungo tutto l'Adriatico e in Lucania.
domenica 7 giugno 2020
Le Olimpiadi di Roma nel 1960, il vero inizio della tv italiana di Aldo Grasso
sabato 6 giugno 2020
Il fratello debole di un uomo forte. Rocco e i suoi fratelli
venerdì 5 giugno 2020
Felice Gimondi. Storia di un uomo che ha saputo essere campione anche nella vita
Felice racconta della sua prima vittoria nella categoria Allievi ottenuta il 1° maggio 1960 nella Bergamo-Celana. Celana è una località della bergamasca proprio dove si trova il famoso Collegio Convitto San Carlo dove è stato ambientato il docu-reality di Rai 2 "Il Collegio"
Grazie a quella vittoria, Felice si rese conto che il ciclismo potesse diventare qualcosa di più di un semplice divertimento puro.
Ecco le sue parole: “Da lì in poi era cambiato il mio modo di affrontare le gare: prima andavo a correre, dopo andavo a correre per vincere, e la differenza non era marginale”.
Grazie alle 3 vittorie conseguite nel 1960, Gimondi accese alla Banca Popolare di Zogno un libretto con 81.000 Lire una cifra che equivaleva allo stipendio mensile di un impiegato di banca, come racconta Ildo #Serantoni nel libro "Felice Gimondi. Storia di un uomo che ha saputo essere campione anche nella vita" ed. Sep Editrice.
giovedì 4 giugno 2020
Il buio oltre la siepe
Il romanzo è ambientato in Alabama e racconta la storia di un bracciante afroamericano ingiustamente accusato di stupro di una donna bianca. Viene difeso da un avvocato bianco democratico che produce tutto quanto è possibile per provare l'innocenza del suo assistito. Ma la condanna è già scritta.
Dal romanzo viene tratto il film "Il buio oltre al siepe" con una straordinaria interpretazione di Gregory Peck, che gli valse l'Oscar nel 1963 come migliore attore.
Qui il link al libro su #Mondadori nella versione a fumetti
https://www.oscarmondadori.it/libri/il-buio-oltre-la-siepe-harper-lee/
mercoledì 3 giugno 2020
Mama Africa
L'idea di Comunità Francese che aveva il Presidente De Gaulle, si sciolse proprio nel #1960 e questo diede il via libera all'indipendenza delle ex colonie francesi. Non a caso la "Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali" dell'ONU fu adottata il 14 dicembre 1960.
Ecco gli Stati che hanno proclamato la loro indipendenza principalmente dalla Francia o dal Regno Unito:
- Camerun (Francia)
- Senegal (Francia)
- Togo (Francia)
- Madagascar (Francia)
- Somaliland (Regno Unito)
- Repubblica del Congo, oggi Repubblica Democratica del Congo (Belgio)
- Dahomey, oggi Benin (Francia)
- Niger (Francia)
- Alto Volta, oggi Burkina Faso (Francia)
- Costa d'Avorio (Francia)
- Ciad (Francia)
- Repubblica Centrafricana (Francia)
- Gabon (Francia)
- Mali (Francia)
- Nigeria (Regno Unito)
- Mauritania (Francia)
- Cipro (Regno Unito) il cui primo Presidente fu l'Arcivescovo Makarios III capo della Chiesa Ortodossa di Cipro
martedì 2 giugno 2020
Cosa ci fa Jules Verne a Parigi nel 1960
lunedì 1 giugno 2020
Il cielo in una stanza
Storie (di) note
Umberto Broccoli – Sette (allegato al Corriere della Sera) 30 settembre 2016
1960 anno bifronte e bisestile. Dolce e amaro al tempo stesso con il presente in corsa verso il futuro, ma con un passato sempre pronto a innestare la retromarcia. Il futuro cammina con la benzina super, per la prima volta (e unica se non ricordo male) con il prezzo in discesa. Ho parlato sia di quest’anno incredibile, sia de La Dolce Olimpiade, la VII Olimpiade di Roma, ultima Olimpiade dal volto umano, dolce e colorata come La Dolce Vita, contemporanea e rappresentativa del momento. 1 settembre, Roma, Stadio Olimpico. È la finale dei 100 metri piani maschili. L’attesa è per Ray Norton, americano, campione da battere. Arriverà ultimo. Vince Armin Hary, tedesco con i primi 10” netti della storia dell’atletica: medaglia d’oro. Secondo, un altro americano del New Jersey a tre soli centesimi di distacco dal primo: medaglia d’argento. Ma c’è dell’altro, in linea con il 1960, anno bifronte. Il mondo è diviso, si sa: da una parte l’Unione Sovietica del comunismo, dall’altra gli Stati Uniti del consumismo liberale e occidentale (quello della benzina super e del boom economico). Ed è gara ovunque, per arrivare primi nello spazio, per acquisire primati, per avere armi sempre più potenti in una sorta di derby Urss-Usa destinato a non avere vincitori, ma solo vinti. A Roma l’Unione Sovietica stacca gli Stati Uniti 103 medaglie a 71. Un successo per confermare l’egemonia di Nikita Sergeevic Chrušcëv, presidente del Consiglio dei ministri dell’Urss. Una trafittura ulteriore per Dwight David Eisenhower, presidente Usa uscente. Bisogna fare qualcosa per rappresentare all’Occidente le negatività di quell’Oriente oltrecortina e comunista. Quale circostanza migliore se non un atleta sovietico, pronto a restare a Roma per non tornare a casa, dimostrando così al mondo quanto quella casa fosse inospitale? La Cia individua il soggetto: è Igor Aramovich Ter-Ovanesyan, campione di salto in lungo. Bisogna dargli una sponda. Trovata: è David Sime il centometrista, proprio lui, uno degli uomini più veloci della terra e pronto a collaborare per la causa dell’Occidente. Un simbolo forte di futuro in accelerazione per aiutare un saltatore sovietico a fare un salto ancor più lungo dei suoi oltre otto metri di record. Non so come siano andati realmente i fatti, dei quali non si è mai parlato molto. Sime, pare, abbia fatto incontrare un agente della Cia con Igor Aramovich Ter-Ovanesyan, senza risultati se non quello di farne rientrare rapidamente le intenzioni di fuga dall’Urss. Mentre accadono queste cose, cambia anche la canzone italiana. Due anni prima c’era stato lo scossone di Nel blu dipinto di blu e quel “Volare, oh oh / cantare oh oh oh oh” rivoluziona modi e modo di cantare. Da allora, tanto cielo nelle canzoni di quel 1960. E Il cielo in una stanza è la più ascoltata in senso assoluto, proprio nell’estate dell’Olimpiade di Roma. Scrive Gino Paoli, arrangia Tony De Vita, canta Mina: «Quando sei qui con me/questa stanza non ha più pareti ma alberi, / alberi infiniti quando sei qui vicino a me/questo soffitto viola no, non esiste più / Io vedo il cielo sopra noi che restiamo qui abbandonati / come se non ci fosse più niente, più niente al mondo. / Suona un’armonica mi sembra un organo / che vibra per te e per me su nell’immensità del cielo. / Per te, per me: nel ciel». «Ma che razza di canzone è questa», si chiedono gli amanti del bel canto all’italiana, quello del cuore in rima con amore, quello del cantar con la mano sul petto con voce ferma e con postura sobria. Figuriamoci quando – narra la leggenda – Paoli dichiara la sua ispirazione sul soffitto viola, derivata dal colore dell’intonaco di alcune case per appuntamenti, chiuse ufficialmente nel 1958, ma evidentemente ancora presenti non solo nell’immaginario. Già Anna Maria Mazzini, in arte Mina, ha sufficientemente sconvolto il pensiero antico e in retromarcia verso gli anni del dopoguerra: urla e non canta. E con lei la fine dei Cinquanta vede –o meglio, sente – nascere gli urlatori. Ora, complice Paoli, si cantano soffitti viola, trasporti peccaminosi e vietati per legge nel 1958 dalla senatrice Lina Merlin. Paoli concede al tempo passato l’ultimo verso senza la “o” finale, in pieno stile “cuor”, “amor” come ogni altra parola resa tronca per esigenze di metrica delle canzoni del prima e del Dopoguerra. Paoli guarda avanti e vede l’orizzonte, senza “pareti, ma alberi” con un’immagine nuova e progressiva. Al tempo stesso il cielo si tronca in “ciel”, “Per me, per te: nel ciel”.
Ho aperto questo blog per raccontare che cosa è successo nell'anno 1960. Chi c'era al Governo? Chi ha vinto lo scudetto? Quali libri si leggevano e quali film si andava a vedere al cinema? Quali sono stati gli eventi più importanti? E le Olimpiadi a Roma? Qual era la classifica dei dischi più venduti?
Sono una serie di curiosità, informazioni e miei considerazioni, il cui filo conduttore è proprio l'anno #1960.
Buona lettura!
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