Riporto l'articolo scritto da Aldo #Grasso sul #Corriere della Sera di venerdì 5 giugno 2020 in cui parla della svolta che hanno dato le Olimpiadi di Roma alla TV italiana
Tra le novità, la massiccia partecipazione dell’Africa post-coloniale. Per la prima volta un evento sportivo viene trasmesso in mondovisione (18 i Paesi collegati), per la prima volta si parla di doping, per la prima volta un atleta viene pagato per indossare un certo tipo di scarpe.
Così Roma diventa una grande ribalta mediatica internazionale. Ma i giochi della XVII Olimpiade rappresentano anche il «vero» inizio della tv italiana che, per l’occasione, riesce a «illuminare» con i trasmettitori quasi tutto l’impervio territorio nazionale.
E poi: quattro studi, cento postazioni televisive, una centrale video, 450 tecnici dovevano assicurare ai telespettatori di tutto il mondo la perfetta visione delle gare sportive, commentate da 17 telecronisti. La Rai totalizza 106 ore di trasmissione, di cui 96 rilanciate da Eurovision, con collegamenti quotidiani, e riesce a ottenere un notevole successo spettacolare grazie alla lunga preparazione iniziata fin dal 1958. I Giochi di Roma incrementarono a tal punto le vendite di televisori che, da allora, l’industria elettronica ha sempre aspettato le grandi manifestazioni sportive per lanciare sul mercato le ultime innovazioni tecnologiche (dal colore al satellite, all’alta definizione).
Ecco il link alla trasmissione
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