sabato 6 giugno 2020

Il fratello debole di un uomo forte. Rocco e i suoi fratelli

Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro e Luca sono i 5 fratelli Parondi protagonisti del film diretto da Luchino Visconti e uscito nelle sale nel 1960. Tanto per cominciare il Presidente della Provincia di Milano, Adrio Casati, interrompe la lavorazione del film, giudicandolo denigratorio e immorale.

Racconta le vicende ambientate Milano di Simone e Rocco che si innamorano della stessa ragazza, Nadia. Simone l’eroe negativo conduce una vita ai margini. Stupra per sfregio e uccide a coltellate Nadia e finisce in prigione. Rocco prosegue la sua attività di pugile e cerca in tutti i modi di proteggere il fratello, colpevolizzandosi è offrendogli rifugio in casa. 

Alberto Moravia in un articolo pubblica su l'Espresso il 22 ottobre 1960 così racconta il film: "L'argomento centrale non è l'emigrazione, bensì i rapporti affettivi in un nucleo familiare, la rivalità in amore e nel mestiere." "Visconti ha girato il film con maestria, Rocco e i suoi fratelli e senza dubbio il suo miglior film dopo La terra trema. Forte, diretto e brutale benché, a momenti, un poco freddo, il film rispecchia fedelmente nelle sue compiacenze di crudeltà e nella sua minuzia descrittiva le due componenti del singolare talento del regista: quella decadentistica e quella sociale. Tra gli interpreti i due migliori sono senza dubbio Renato Salvatori, un Simone di grande efficacia anche se un poco risaputo e Alain Delon, un Rocco originale e delicato. Annie Girardot è una Nadia molto espressiva. Tra di altri interpreti bisogna ricordare soprattutto Paolo stoppa, Claudia Cardinale, Corrado Pani, Adriana Asti".

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3 commenti:

  1. Difficile dire qualcosa ancora su un film come questo, già commentato più e più volte nei 60 anni passati dall'uscita. Peccato, ma non ripeterò nulla che non sia stato già ascoltato e non scriverò nulla.Ricordo però di averlo visto in tv a 20 anni nella versione censurata e poi ancora in versione priva di tagli grazie alla riedizione de Il cinema ritrovato. Per questo mi preme sottolineare solo come nel 1960 l'argomento "censura" fosse ancora tanto pesante e importante per chi voleva dirigere e produrre film. Può sembrare strano per chi come noi legge oggi queste righe, ma a questo fine mi preme riportare un articolo che bene rappresentata questa situazione in cui persino una potenziale generalizzata omonimia poteva rappresentare un ostacolo e come in effetti costituì il vero impedimento alla vittoria del film al Festival di Venezia. http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/rocco-e-i-suoi-fratelli/la-censura/

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    1. Grazie Stefano per i commenti

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    2. Di nulla, peccato abbia dimenticato il soggetto dell'ultima frase, che va letta infatti "....la censura in effetti costituì il vero impedimento alla vittoria del film al Festival di Venezia".

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